Durante la seduta di psicomotricità si sceglie se far entrare i bambini nella propria casa.
“E’ per te possibile dire NO”.
E’ il rispetto dello spazio personale, dei propri tempi e della propria disponibilità.
Ma ci avete mai pensato alla connotazione che noi adulti diamo al NO che diciamo ai nostri bambini?
Lo riempiamo di un significato negativo, impositivo, che vieta.
Perchè così ci è stato insegnato.
Se messi poi di fronte ad un’ oppositività del bambino lo nutriamo di rabbia, a volte anche di voglia di ferire.
E’ come se il Si’ fosse amorevolezza, e il NO divieto senza discutere.
Senza accogliere il perchè di quel no.
Senza comprendere.
Dove comprendere è prendere-con.
E allora, perchè non proviamo a nutrire il NO di dolcezza e amorevolezza?
Durante le mie consulenze con i genitori mi piace dire “fai tua una dolce fermezza”.
Senza tanti sensi di colpa vari.
Piuttosto:
“No tesoro. Ti capisco, lo vorresti fare ora. Ora non si può, ma domani va bene”
Con calma e fermezza.
Se ci pensate, il NO urlato, è debolezza, la nostra debolezza, nel non riuscire a restare centrati di fronte al bambino.
Il NO potente è quello silenzioso, che permette al bambino di crescere, senza venire negato nelle sue richieste.